Autore: e055da03_user
•
25 febbraio 2020
Secondo la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, in Italia sono circa 10 milioni le persone che hanno problemi di insonnia, con una percentuale dell’80% tra le donne e del 70% tra gli uomini, soprattutto durante la terza età. Secondo uno studio effettuato dal SIGG, superati i 65 anni, si manifesta una maggiore difficoltà ad addormentarsi e a mantenere il sonno per un certo periodo; spesso le notti sono caratterizzate, di fatto, da continui e fastidiosi risvegli. Le cause del problema sono diverse per gli uomini e per le donne: nel primo caso, infatti, il disturbo nasce dall’esigenza di andare spesso al bagno, dunque si tratta di difficoltà fisiologiche, mentre per le donne l’insonnia nasce da ansie e preoccupazioni accumulate durante il giorno. Più spesso, però, il fattore scatenante è la cattiva digestione o il reflusso gastrico, provocato da una scorretta alimentazione serale. La cattiva digestione come prima causa dei disturbi del sonno Con l’avanzare dell’età, l’intero organismo dà molti segnali di debolezza: gli arti si stancano facilmente, le piccole ansie si amplificano e anche l’apparato digestivo non riesce più a sostenere i ritmi di una volta. La cena diventa una sorta di slalom tra ciò che soddisfa il palato e le portate che si riescono a digerire facilmente. Ad acuire il problema anche il fatto che dopo cena non si ha sempre la possibilità di passeggiare per favorire la digestione e anche il pasto più frugale diventa un macigno. Si dorme male, dunque, e ci si risveglia irritati e ancor più affaticati della sera precedente. Questa condizione di stanchezza cronica fa nascere la necessità di dormire non appena ci si siede su una poltrona a guardare la TV o a leggere un libro, penalizzando le buone abitudini quotidiane. Il senso di spossatezza e gli scarsi riflessi, inoltre, fanno aumentare la richiesta di caffè e tè per prendere energie, causando mal di stomaco ed eccitabilità. Una corretta igiene del sonno: gli alimenti che favoriscono il sonno nella terza età Se i disturbi del sonno sono un fenomeno molto comune nella terza età, è anche vero che è possibile seguire piccoli consigli per migliorare la situazione, soprattutto da un punto di vista alimentare. È importante, infatti, consumare pasti leggeri, poveri di grasso e ricchi di sostanze che favoriscano la digestione. Tra gli alimenti da evitare assolutamente la sera ci sono il cacao, la cioccolata, il caffè e il tè perché altamente eccitanti, così come gli alcolici e le bevande frizzanti, che causano secchezza delle fauci e disturbo del sonno. Anche le fritture, i cibi piccanti e la menta causano difficoltà digestive, favorendo il fastidioso reflusso gastro-esofageo. I cibi da preferire sono quelli con poco contenuto di sodio, tra i quali non rientrano sicuramente gli alimenti precotti, preconfezionati o pieni di conservanti. Meglio prediligere frutta secca e legumi, ricchi di un aminoacido fondamentale per la sintesi della melatonina e della serotonina, ormoni essenziali per regolare l’umore e il ritmo sonno-veglia. Via libera, se non ci sono problemi di diabete, alla frutta fresca che contiene zuccheri semplici e al miele, che favorisce l’assorbimento del triptofano. Non tutti sanno, inoltre, che Madre Natura ha donato all’uomo alcuni vegetali che hanno proprietà sedative come il radicchio, la lattuga, la zucca, la cipolla, l’aglio e il sedano; alimenti semplici capaci di favorire un sonno sereno e duraturo. Anche bevande come la camomilla, la melissa e il biancospino hanno un effetto rilassante ma possono causare un'eccessiva diuresi durante la notte, per questo è meglio berne con moderazione.